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" Il Pasquino "

  • gmattiello8
  • 22 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 22 mar

Il Pasquino è stato un giornale satirico italiano fondato a Torino nel 1856 da Giovanni Piacentini, e pubblicato fino al 1923. Prendeva il nome dalla celebre statua parlante romana, simbolo della satira e della critica al potere.

Il giornale era noto per il suo tono irriverente e pungente, con caricature e articoli satirici che prendevano di mira la politica, la società e la Chiesa. Era fortemente anticlericale e liberale, in linea con le idee risorgimentali.

Spesso ironizzava sulle figure politiche del tempo, inclusi il Papa e la monarchia.

Fu una delle prime riviste ad adottare un linguaggio ironico e graffiante nel giornalismo italiano.

Venne pubblicato in un periodo di grande fermento politico, durante il Risorgimento, e divenne rapidamente popolare tra coloro che sostenevano l'unità d'Italia e il liberalismo.


Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con la testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Usciva la domenica, era di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla "statua parlante" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica.

La sua fu sempre una satira raffinata, mai volgare, tanto che Edmondo De Amicis dichiarò: «Tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano».

A lui, tra l’altro, si deve la celebre frase "Piove, governo ladro!", apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani, andata a monte a causa della pioggia.

Teja diresse il giornale per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita.


Il giornale utilizzava un linguaggio mordace e umoristico.

Ebbe un enorme successo popolare, ma anche numerosi problemi con la censura, soprattutto durante il periodo monarchico e fascista.

Pubblicava vignette satiriche, anticipando in parte lo stile di giornali come Il Becco Giallo e altre riviste di satira politica.

Attaccava il potere, in particolare il governo, il clero e le figure istituzionali.

A causa delle sue posizioni critiche, Il Pasquino fu più volte oggetto di censura e restrizioni. Tuttavia, la sua influenza sulla stampa satirica italiana fu significativa, ispirando molte pubblicazioni successive.

La sua influenza fu tale che a Roma uscirono anche un "Pasquino di Roma", nel 1870, e un "Figlio di Pasquino", nel 1893.

Il Pasquino fu soppresso dal regime fascista. Dopo la seconda guerra mondiale il Pasquino, sotto la direzione di Gianeri, riprese le pubblicazioni fino al 1956.


Roma , li 03/10/2024

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